Colloquio di selezione WEP 27.01.14

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Well, è un po’ scarno sto blog ma spero di far meglio in futuro!

Anche quel giorno, ebbene sì, pioveva, e il bello è che io avevo anche la stampella, un’impedita praticamente.

Per fortuna c’era una mia amica, Francesca, la mia Po’, che approfitto per ringraziare della dolce compagnia ❤ che mi ha aiutata a camminare ecc…

Ero superstramegaiperansiosa/nervosa, a momenti mi prende un coccolone perché pensavo di non passarlo.

Po’ mi tranquillizzava “Ma si dai che ce la fai, sei brava…”

Io “Si poi non saprò manco più fare lo spelling, in cinese glielo faccio!”

 

 

*stranamente ero puntuale quel giorno*

Entriamo nell’ufficio WEP…”Salve sono Shany Zhang, dovrei fare il colloquio di selezione…”

Signora dell’incontro “Ah sisi, destinazione?”

“Gran Bretagna.”

Mi conduce in una stanza dove c’erano altre 2 ragazze intente a scrivere ed io ero ancora più terrorizzata. Mi porge dei fogli che dovevo compilare con i miei dati e quelli dei miei genitori, poi altri con un 300 aggettivi e dovevo barrare quelli che secondo me mi rispecchiavano, e altri con le preferenze e non. Inizio a compilare con le mani sudate mentre una ragazza si alza e va a sostenere il colloquio di lingua e sentendola parlare potete immaginare le mie sensazioni e i miei pensieri, cioè, gocciava acqua sui fogli e mi sembrava di stare in una sauna.

Quando tocca a me mi immaginavo di parlare con una persona madrelingua, come diceva la mail, ma era la stessa signora dell’incontro formativo. Pensate alla mia reazione *WTF?!*

Beh più o meno inizia a chiedermi le stesse cose che c’erano sui fogli, ma obviously in English (abitudini, hobby, famiglia, scuola, amici…)

Dopo una mezzora circa mi rimanda nella stanza dove c’erano ragazze/i che stavano affrontando lo SLEP test con un iPod in mano…

attesa di 20 minuti circa in cui stavo chiaramente sclerando e alla fine mi chiamano per il colloquio psicologico.

Ansia. Terrore. Paura.

Va be’ alla fine le domande sono sempre le stesse e ti rompi pure le palle perché sono ripetitivi, però che devi fa?

“Perché hai scelto la Gran Bretagna?”

“Un pacchetto…?”

No, only joking.

“Cosa ti aspetti? Cosa hai più paura di lasciare? Sai che devi mantenere i contatti con l’italia solo una volta a settimana? Cosa ti piace del paese?”

Senti cosa, io voglio partire e basta. Vi giuro erano domande spiazzanti, anche se sembrerebbero “facili”.

 

 

Finito tutto son passate 2 ore e penso “oh mio dio Po’ mi ammazza”

Esco e lei tutta tranquilla a sfogliarsi i cataloghi della WEP e ascoltare musica.

Mi fa “Ti ho sentita mentre parlavi in inglese”

Io “oddio.”

“Tanto non ho sentito quello che dicevi”

*tante cazzate Po’, solo quelle*

“Beh com’è andata? Sei tutta rossa”

“Spero bene! Eh, la concentrazione, sto in trance!”

 

 

 

Ero soddisfatta, ma non abbastanza, sapevo che avrei potuto dare di più ma ero veramente troppo in iperventilazione.

 

 

 

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